mercoledì 17 ottobre 2007

Posta elettronica: galateo della rete

Durante il suo percorso tra mittente e destinatario, purtroppo, la posta elettronica potrebbe essere intercettata, quindi è sempre meglio non inserire nelle e-mail informazioni strettamente private, in particolare se si tratta del numero della carta di credito!
Esistono dei sistemi per crittografare il messaggio e che dunque consentono un maggior grado di riservatezza, ma è sempre meglio evitare, qualora possibile, di far girare dati delicati. Ad un messaggio di posta elettronica si può associare anche una vera e propria "firma elettronica", detta "signature", che riporta le informazioni rilevanti del mittente (nome, cognome, indirizzo, numero di telefono, di fax e di e-mail) ma è opportuno che la firma non superi le 4 righe e che non contenga elementi offensivi o pubblicitari.
E’ buona norma non inviare tramite posta elettronica messaggi pubblicitari o comunicazioni che non siano state sollecitate in modo esplicito (spamming), in quanto internet è uno strumento di lavoro per molti.
Nella corrispondenza è meglio impostare la modalità "solo testo". I recenti client supportano anche il formato HTML, vale a dire quello usato per il "design" delle pagine web. Ciò comporta il vantaggio di poter inviare una e-mail con gli immaginabili effetti grafici tipici del web, ma tale caratteristica non è esente da controindicazioni. Non è, infatti, garantita la compatibilità con tutto il software di posta elettronica. Gli utenti in possesso di client che non supportano tale funzione (magari perché non dell'ultima versione) visioneranno messaggi quasi del tutto incomprensibili. In più, una e-mail HTML è senz'altro più ingombrante (in termini di dimensioni del file) rispetto ad una redatta in solo testo.
Bisogna essere tolleranti con chi commette errori sintattici o grammaticali, anche se chi scrive è comunque tenuto a migliorare il proprio linguaggio in modo da risultare comprensibile alla collettività.
Il maiuscolo equivale a "GRIDARE", per cui e' da evitare o da utilizzare solo nel titolo, con lo scopo di "stressare" o sottolineare un concetto o una parola, nel qual caso si usa racchiuderlo/a tra asterischi.
E' buona norma limitare la lunghezza del messaggio.
Insomma, non riportare mai sistematicamente l'intero messaggio originale, se non quando sia necessario. Soprattutto se si risponde (reply) ad un messaggio, riportando il contenuto del messaggio originale, conviene lasciare solo quelle parti che sono rilevanti per la risposta. Aspetto correlato alla sintesi è quello relativo al cosiddetto "quoting" Il "quoting" (dall'inglese “to quote”, citare) consiste nella citazione del messaggio cui si risponde, per favorire la comprensione dell'argomento trattato. E' una preziosa opzione disponibile su tutti i client di posta elettronica e che si attiva automaticamente rispondendo all'autore (funzioni "reply" o "rispondi all'autore"). La e-mail di risposta conterrà, quanto meno, il testo cui si risponde contrassegnato, appunto, da virgolette, normalmente di questo tipo >. La mail sarà pertanto editabile come al solito. La stessa caratteristica è disponibile per gli inoltri. Sono sempre da evitare, per ovvie ragioni di privacy, la citazione e l'inoltro di brani tratti da messaggi di terzi. Per farlo occorrerà garantirsi il consenso dell'autore originale.
Qualora si facciano delle battute di spirito, e' opportuno associarle sempre ad uno smiley (faccina), per evitare che vengano equivocate. Occorre essere molto attenti a non usare formule e/o parole dal significato ambiguo! Basti un esempio: frase senza emoticons: - "Ho visitato il tuo sito e non mi è piaciuto per nulla". frase con emoticons: - "Ho visitato il tuo sito e non mi è piaciuto per nulla ;-)". Se ci sono diatribe personali è sempre meglio risolverle via posta elettronica, in corrispondenza privata tra gli interessati. Non si deve usare un linguaggio irrispettoso, tanto meno il turpiloquio. Il termine “flame” (di origine anglo-telematica) significa fiamma e “fare flame” corrisponde ad infiammarsi, spingersi in una critica dai toni non consoni ad una discussione civile. A maggior ragione, è considerato flame (nella sua specie peggiore) l'uso di ingiurie.
In ogni ambito telematico il dibattito deve essere improntato al massimo equilibrio ed al pieno rispetto per gli interlocutori. Nello stesso modo non deve essere pubblicato MAI, senza l'esplicito permesso dell'autore, il contenuto di messaggi di posta elettronica. Ciò non toglie che in Rete ci si possa tranquillamente dare del "tu" laddove, normalmente, si userebbe la terza persona. Per gli internauti il rispetto è una questione di sostanza, non di forma. I caratteri ASCII compresi fra 32 e 126 sono i più adatti da utilizzare per scrivere un documento mentre andrebbe evitato il cosiddetto ASCII esteso (caratteri 128-255), che non è compatibile con tutti i sistemi operativi ed i linguaggi nazionali. In questo senso per noi italiani e' importante NON utilizzare le lettere accentate perchè possono creare grossi problemi al ricevente. Esse vanno sostituite con l'apostrofo (ASCII 39). A questo proposito e' da rilevare come l'uso della tastiera italiana comporti dei problemi nella digitazione di determinati caratteri (ad esempio @ e ~) che sono presenti in terza funzione o addirittura assenti e che invece sono estremamente importanti in Internet.
Non è corretto inviare allegati alle proprie email, se non previo consenso (anche tacito e generico) del destinatario.
La regola discende dalla massima attenzione che viene riservata al risparmio delle risorse: un'immagine, un file eseguibile o un documento di testo occupano un certo spazio che se dovesse essere moltiplicato per tutte le email circolanti in Rete comprometterebbe la stabilità del sistema telematico. Ad ogni modo, se l'invio fosse indispensabile, è sempre consigliabile l'utilizzo di un formato compresso.
Sono da bandire le catene di Sant'Antonio; è bene non inventare catene, né promuoverle: non sono per nulla gradite alla maggioranza degli utenti. Le più pericolose, poi, sono quelle che promettono guadagni facili e rapidi. Esiste una sola eccezione per cui potrebbe valere la pena di contribuire alla diffusione della catena: il caso a sfondo benefico-sociale. In questi casi è sempre opportuno verificare che la catena si riferisca a fatti o persone realmente esistenti e, comunque, proseguire l'invio verso corrispondenti sensibili all'argomento.
Altro discorso sono gli allegati “eseguibili” che potrebbero essere i migliori vettori di “macro virus” e che non è bene inoltrare né tanto meno aprire.

Nessun commento: